Tempo di preparazione: 30 min.
Difficoltà: facile
Porzioni: 4
Nell’antologia delle ricette più antiche d’Italia c’è certamente lei, l’Amatriciana, piatto attribuito al tipico comune di Amatrice.
Ma non tutti sanno che in origine gli ingredienti base erano solo tre: guanciale, farina e formaggio e che questa versione
detta anche “gricia”, derivava molto probabilmente da Grisciano, secondo la tradizione di questa località vicina.
Solo alla fine del 1600 venne introdotto il pomodoro come apprendiamo da “L’Apicio moderno” il trattato di cucina in sei volumi scritto nel 1790 dal cuoco Francesco Leonardi che tra l’altro usava come formato i maccheroni, non gli spaghetti e tanto meno i bucatini. Nel tempo le interpretazioni e le personalizzazioni di questa ricetta, soprattutto da parte di chef del grande schermo, non sono certo mancate: da chi l’ha insaporita con lo strutto, a chi ha sostituito l’aglio alla cipolla. Noi qui abbiamo preferito attenerci alla versione più diffusa nella cultura popolare.
• Mezze penne rigate 350gr
• Cipolla 1
• Guanciale 150gr
• Pomodori pelati 300 gr
• Pecorino grattugiato q.b
• Peperoncino a piacere
• Olio Evo
• Sminuzzare la cipolla e soffriggerla in padella con un filo d’olio.
• Tagliare il guanciale a cubetti e aggiungerlo alla cipolla. Far rosolare.
• Aggiungere peperoncino a piacere e i pomodori pelati.
• Cuocere le mezze penne rigate per 11 minuti.
• Saltare in padella la pasta e amalgamare bene con il sugo.
• Aggiungere il pecorino a piacere.
